Vi proponiamo una selezione di cinque bellissime poesie di Alda Merini, una delle menti più interessanti che l’Italia ha avuto.
Una vita difficile, che molto probabilmente ha influenzato tutte le sue composizioni. Stiamo parlando di Alda Merini, poetessa dall’animo nobile. Vi proponiamo una selezione delle cinque poesie più belle, componimenti intensi ed emozionanti.
Le più belle poesie di Alda Merini
L’1 novembre del 2009 abbiamo perso una delle personalità italiane più importanti: Alda Merini. Poetessa, scrittrice e profonda conoscitrice dell’animo umano, ci ha lasciato scritti intensi, appassionati e spirituali. Senza ombra di dubbio, le sue opere più drammatiche sono quelle composte tra il 1964 e il 1970, periodo che ha trascorso all’interno di un istituto di salute mentale a causa di un disturbo bipolare. Nel corso della sua carriera, Alda Merini ha scritto poesie bellissime ed emozionanti. Vi proponiamo una selezione dei cinque componimenti più profondi.
Tra le tue braccia
Tra le tue braccia
C’è un posto nel mondo
dove il cuore batte forte,
dove rimani senza fiato,
per quanta emozione provi,
dove il tempo si ferma
e non hai più l’età;
quel posto è tra le tue braccia
in cui non invecchia il cuore,
mentre la mente non smette mai di sognare…
Da lì fuggir non potrò
poiché la fantasia d’incanto
risente il nostro calore e no…
non permetterò mai
ch’io possa rinunciar a chi
d’amor mi sa far volar.
Accarezzami
Accarezzami, amore
ma come il sole
che tocca la dolce fronte della luna.
Non venirmi a molestare anche tu
con quelle sciocche ricerche
sulle tracce del divino.
Dio arriverà all’alba
se io sarò tra le tue braccia.
Ci sono notti che non accadono mai
Ci sono notti
che non accadono mai
e tu le cerchi
muovendo le labbra.
Poi t’immagini seduto
al posto degli dèi.
E non sai dire
dove stia il sacrilegio:
se nel ripudio
dell’età adulta
che nulla perdona
o nella brama
d’essere immortale
per vivere infinite
attese di notti
che non accadono mai.
Ecco un’intervista ad Alda Merini:
Ho conosciuto in te le meraviglie
Ho conosciuto in te le meraviglie
meraviglie d’amore sì scoperte
che parevano a me delle conchiglie
ove odoravo il mare e le deserte
spiagge corrive e lì dentro l’amore
mi son persa come alla bufera
sempre tenendo fermo questo cuore
che (ben sapevo) amava una chimera.
A tutte le donne
Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l’emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d’amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d’amore.